Cosa è la Valutazione Logopedica
In questo articolo parliamo di logopedia. Quando contattate un logopedista per un problema di linguaggio del vostro bambino la prima cosa che farà è una valutazione logopedica.
Gli strumenti per una valutazione completa sono 3:
- il colloquio con il caregiver
- l’osservazione
- i test
Il colloquio ha lo scopo di raccogliere le informazioni sullo sviluppo del bambino e sul suo problema attuale ma è anche un importante momento in cui logopedista e genitore si confrontano su dubbi, aspettative e sul percorso da intraprendere insieme.
Durante l’osservazione si analizza il comportamento spontaneo del bambino cioè come si approccia all’adulto estraneo, all’ambiente nuovo, alle attività proposte e qual è la modalità comunicativa del bambino. È anche il momento in cui il logopedista annota l’eloquio spontaneo del bambino, cioè trascrive ciò che il bambino produce e in che modo lo dice. L’analisi della raccolta della produzione verbale sarà utile per comprendere come il bambino forma le frasi e quali sono le letterine assenti o che vengono pronunciate in maniera distorta.
I test vengono somministrati per capire come sono le prestazioni del bambino rispetto alla norma e servono anche per monitorare i miglioramenti nel tempo.
Le prove fondamentali sono generalmente di quattro tipi:
- Comprensione lessicale
- Produzione lessicale
- Comprensione morfosintattica
- Produzione morfosintattica
I primi due test analizzano l’ampiezza del vocabolario del bambino in entrata e in uscita, i secondi fanno un quadro sulle frasi utilizzate e capite dal piccolo.
In alcuni casi sono somministrati ulteriori test come ad esempio quelli sulle funzioni esecutive (attenzione, memoria e pianificazione).
Alla fine della valutazione, che ha una durata di circa 4 sedute, viene solitamente rilasciata una relazione.
Tenete sempre a mente che la valutazione non fa una classificazione di vostro figlio, non dà un voto né lo incasella in una definizione. Il vero scopo è quello di descrivere le caratteristiche del bambino, segnalando i punti di debolezza ma anche quelli di forza, ovvero quelli sui quali puntare per aiutare il piccolo a sviluppare al meglio le sue potenzialità.
Contributo della Log. Priscilla Malhamè