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Lo scandalo degli affitti in nero per studenti universitari

La mentalità dell’italiano medio è riassumibile e definibile con la parola “furbetto”.
Questa purtroppo è la chiave di lettura con cui l’italiano medio si approccia alla vita quotidiana.
Anche i poco attenti sicuramente avranno fatto caso allo scontrino non rilasciato al bar per esempio, ecco quello è un chiaro esempio.
Tra i molteplici casi, più e meno gravi, di “furbizia” all’italiana di cui si potrebbe fare menzione, uno dei più particolari è quello degli affitti in nero.
L’epiteto furbetto è una carineria che non dovrebbe essere utilizzata verso quelli che sono dei veri e propri evasori fiscali.

Vittime predilette dei proprietari di casa che affittano stanze sono gli studenti universitari, costretti a soggiogare a malincuore alla dura legge del mercato.
Infatti, uno studente che attualmente in Italia spende di media 350 euro per affittare una stanza, se richiedesse un regolare contratto, come da diritto, vedrebbe la tariffa raddoppiata.
Ecco quindi spiegato il perché tra tutti gli studenti italiani fuori sede più del 90% non ha un regolare contratto d’affitto.
Accettando questo gioco sporco lo studente si espone a tutta una serie di problematiche che lo vedono sempre come parte debole nelle contrattazioni con il proprietario della casa.
Con il passare degli anni stanno nascendo degli strumenti per tutelare lo studente, come la denuncia dell’affitto in nero, e parallelamente un inasprimento delle pene per gli evasori.
Fortunatamente ora sono disponibili on line molti portali su cui è possibile trovare una stanza o un posto letto in affitto per confrontare e scegliere tra migliaia di possibilità la migliore.

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