News e Cronaca

Uno Sguardo alle Detrazioni Fiscali

Ecco alcune delucidazioni sulle detrazioni fiscali

Su che lavori sono applicabili le detrazioni fiscali per la casa?

L’Ecobonus viene concesso in seguito ad alcune spese sostenute per la realizzazione di lavori che portino ad una diminuzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento ed un miglioramento termico dell’edificio, come ad esempio:

  • Sostituzione/integrazione infissi e vetri;
  • Riqualificazione energetica di edifici esistenti;
  • Isolamento di coperture, pavimenti e solai;
  • Installazione delle schermature solari;
  • Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
  • Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con altri che presentano caldaia a condensazione o con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia;
  • Sostituzione di scaldacqua tradizionali con quelli a pompa di calore;
  • Installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse;
  • Installazione di dispositivi multimediali per il controllo da remoto per i sistemi di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative.

Il bonus ristrutturazioni è quello che comprende la maggior varietà di opere che possono essere oggetto di agevolazioni come ad esempio tutte le opere di manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione e risanamento conservativo effettuate su singole unità immobiliari o su alcune parti in comune dei condomini residenziali come ad esempio opere di manutenzione ordinaria, solo se effettuate su parti comuni degli edifici residenziali, interventi con l’obiettivo di abbattimento della barriere architettoniche, interventi finalizzati ad ottenere il risparmio energetico e molti altri ancora.

Che requisiti bisogna dimostrare per poter usufruire delle detrazioni fiscali?

Tutte e due le tipologie di detrazione, 50% e 65%, spettano alle persone fisiche soggette a IRPEF, non per forza con obbligo di residenza in Italia, proprietari degli immobili residenziali oggetto d’intervento o anche titolari di un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, superficie) o detentori (comodatari e locatari). Possono detrarre anche i familiari conviventi di questi precedenti soggetti; i soci di cooperative; i condòmini;  gli imprenditori individuali ed i soggetti che producono redditi in forma associata.

E per le coppie giovani? In cosa si distinguono le agevolazioni per loro?

L’art. 1, comma 75 della Legge di Stabilità 2016 riserva alle cosiddette “giovani coppie” un aumento del tetto di spesa detraibile, che è aumentato da 10.000 a 16.000 euro. I mobili acquistati con questo incentivo devono servire ad arredare la casa acquistata come abitazione principale.

Sono considerate “giovani coppie” quelle:

  • in cui almeno uno dei due partner non abbia superato i 35 anni
  • che abbiano costituito un nucleo familiare, o attraverso le nozze o in qualità di conviventi more uxorio da perlomeno tre anni

Quali sono i maggiori ostacoli per i clienti e per voi nel richiedere le detrazioni fiscali?

Le procedure per ottenere le detrazioni fiscali variano a seconda del bonus che si richiede. Per la detrazione del 50% per ristrutturazioni ed il bonus mobili ed elettrodomestici, non sono previsti procedimenti burocratici codificati. Questo vuol dire che basta effettuare gli interventi, pagare con bonifico “parlante” e consegnare al termine dei lavori le fatture e le ricevute dei bonifici al proprio CAF/commercialista durante la dichiarazione dei redditi.

Questa estrema semplificazione può anche rappresentare la causa delle maggiori problematiche al richiedere queste due agevolazioni. Infatti, la vastità dei beni e dei lavori incentivati ed il diverso inquadramento fa in modo che i vari casi, difficilmente possano essere trattati secondo uno schema definito. Spesso, questo porta i contribuenti a intraprendere vie tecniche e fiscali non corrette.

Diverso è il discorso dell’Ecobonus, che presenta norme e allegati tecnici molto precisi. Per ottenerlo bisogna appellarsi ad un decreto, ovvero la famosa pratica Enea. Poi, i passi da fare sono gli stessi di cui abbiamo parlato in precedenza. Inquesto caso il rischio è di commettere errori di calcolo o valutazione delle prestazioni energetiche, non alla portata di un comune utente.

I problemi principali in cui ci si imbatte frequentemente in questo contesto sono tre:

  • i regolamenti comunali, spesso applicabili in modo diverso anche su aree distinte dello stesso territorio;
  • l’elevato numero di circolari, leggi e provvedimenti fiscali, a volte poco chiari ed in contrasto tra loro;
  • la disinformazione fatta dalle imprese coinvolte nei lavori, presenza di professionisti poco competenti e, purtroppo a volte, anche dalle istituzioni;

 

 

Rispetto al passato c’è un aumento o una diminuzione delle richieste?Qual è la causa del cambiamento?

Il Report Cresme e Servizio Studi della Camera rivela che, dal 2008 al 2015, gli incentivi per il recupero edilizio e per il processo per accrescere l’efficienza energetica sono stati richiesti su oltre 12,5 milioni di interventi. Un infinità se si considera che in Italia ci sono 31,2 milioni di abitazioni. Queste misure hanno portato a 207 miliardi di euro di investimenti, di cui 178 per il recupero edilizio e 30 miliardi per la riqualificazione energetica.

Nel solo 2014 gli investimenti sono stati pari a 28,5 miliardi di euro e questo numero ha rappresentato il record di tutto il periodo di esistenza degli incentivi, superando la stima che era stata fatta nell’anno precedente.

Nel 2015, invece, si è verificata una leggera flessione rispetto ai due anni precendenti. Il motivo è forse dovuto ad alcune modifiche di legge. Per quanto riguarda i primi mesi del 2016  il trend segue quello della fine del 2015.

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