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Reggiane, al via prima dell’estate la bonifica dei capannoni

La bonifica che riguarda i capannoni delle ex Reggiane avrà inizio prima dell’estate, secondo quanto dichiarato da Luca Torri, presidente della Stu “Società di Trasformazione Urbana”. Nel corso delle ultime settimane la società si è concentrata sulla trattativa per la cessione degli spazi all’interno dei capannoni, con ben 15 aziende che hanno mostrato interesse. Torri ha quindi dichiarato che i lavori stanno rispettando in pieno le tempistiche prefissate al momento della creazione della Stu, lo strumento operativo voluto dal Comune di Reggio Emilia per modificare l’area in cui un tempo si trovavano le Officine reggiane.

L’obiettivo che il Comune ha affidato alla società è quello di trasformare le ex Reggiane nel nuovo centro di ricerca delle eccellenze del luogo. Fra le diverse aree coinvolte nel progetto ci sono i capannoni numero 17 e 18, quelli vicini al Tecnopolo, e la riqualificazione di “Piazzale Europa”, il cui parcheggio verrà trasformato in un parco con disponibilità di posti auto.

Inoltre verrà riaperta la parte storica di Viale Ramazzini che, secondo i piani del Comune, dovrebbe portare dei benefici a tutto il quartiere di Santa Croce. Alla “Società di Trasformazione Urbana” è stato affidato il compito di gestire i fondi destinati alla realizzazione del progetto; i finanziamenti ottenuti finora raggiungono la cifra di 13 milioni di euro, dei quali poco meno di 11 sono stati stanziati dal Governo al momento dell’approvazione del “Piano Nazionale Città”, mentre i restanti 2 milioni sono stati stanziati dalla Regione tramite il “Documento unico di programmazione”.

A questi 13 milioni potrebbero aggiungersene altri 15, secondo le stime fornite dal Comune, provenienti da investimenti privati. E proprio su questi ultimi la Stu sta lavorando, con l’obiettivo di convincere le aziende che puntano di più sull’innovazione e la ricerca a de-localizzare all’interno di quest’area i loro centri ricerca; soltanto in questo modo, infatti, sarà possibile trasformare una zona attualmente degradata in una realtà dedicata all’eccellenza di diversi settori, dall’agroalimentare alla meccanica, passando per le energie rinnovabili e la “meccatronica”, sino ad arrivare ai servizi, creando un polo nel quale le aziende possano contaminarsi a vicenda in maniera positiva.

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